Sunday 14 February 2010

la solitudine del bandoneonista

Avevo sempre pensato che il chitarrista incarnasse il destino del musicista solitario, come colui che ruba il fuoco per gli umani senza mai potersi cuocere un cosciotto di pollo .
Il chitarrista accompagna i falo' e vede amori sbocciare e sparire nella notte.
Suona per la ballerina di flamenco che gira gira in vortici di rabbia dolore e passione e mentre lei porta la polvere al cielo a farla urlare di quella oppressione secolare, lui sta li' come uno scoglio destinato a rimanere là come un testimone eterno...
eppure la vera solitudine di demiurgo musicale e quella del fisarmonicista.
Una solitudine piu' eterna di quella della luna che almeno gira intorno alla terra. Il fisarmonicista non pizzica neanche le corde per giocare o divertirsi, tiene tra le braccia una creatura e finche non ne dispiega tutte le corde non se ne capisce neanche l' estensione . L'estensione incommensurabile del bandoneon che sembra un corpo che ha bisogno di essere cullato e secondo i suoi dolori e desideri canta gioia o dipinge lo sgomento di infinite spiagge notturne . E cosi' la fa cantare tutta una notte senza poter guardare le gambe delle donne suggerite dalle gonne che volano intorno, senza poter fumare neanche una sigaretta , senza poter ammiccare al compagno chitarrista accanto a lui per fingere di cercare un accordo. E all'alba se ne riparte con il suo compagno accanto nella sua custodia e con l' abitudine di chi é invisibile , come se ancora avesse tra le braccia qualcosa... qualcosa cosi' grande e imprevedibile come un essere umano enorme di cori e storie .
( By Tania Simonetti )

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